incesto
No, lei no!!!
di cris35
28.03.2013 |
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"Il suo sorriso mi accoglie dolcemente, un saluto furtivo sul tappeto d’entrata e poi entriamo dentro, la porta si chiude dietro di me, Giorgia mi fa..."
Ho la tendenza a perdere la testa per tutte le belle fanciulle che mi passano a tiro, ma questa volta ho proprio esagerato, tutte ma non lei …..SMS
“Certo che vien giù bene la pioggia qui da voi!!!! Ciao Cugi ;)”
Ho inviato questo messaggio a Giorgia, una mia cugina che non vedo da una vita e che ho ritrovato grazie a Facebook, non abitiamo distanti, ma quanto basta per avere due vite differenti, mai nessun punto di contatto, se non quello di partecipare ai funerali di famiglia.
Era comunque dai tempi della nostra preadolescenza che non parlavamo, avendo solo 5 mesi di differenza, quando ci si vedeva si stava sempre assieme, con ovvi litigi sui giochi da fare però, e gli anni son passati, e più di qualcuno anche, diciamo venti? Uno più uno meno, sono vent’anni che non ci vediamo per due chiacchiere, e adesso è arrivato il momento …..
SMS
“Ma sei in zona? Dai passa a trovarmi, via ………….. “
Il tempo di impostare il navigatore e rispondere che sarei stato li nel giro di 5 minuti …..
La strada scorre via veloce nonostante la pioggia, traffico pari a zero, ero casualmente a 2 chilometri, ho fatto presto, parcheggiato e suonato il citofono, lo scatto della serratura del cancelletto del condominio mi ha fatto capire che mi stava aspettando, entro nell’androne e scorgo una figura appoggiata alla spalla della porta d’ingresso di un appartamento, Giorgia ….
Me la ricordavo un po’ meno donna, un po’ meno bella, un po’ più cugina, devo dire che è cambiata dall’ultimo funerale, o forse sono cambiato io ….
Il suo sorriso mi accoglie dolcemente, un saluto furtivo sul tappeto d’entrata e poi entriamo dentro, la porta si chiude dietro di me, Giorgia mi fa accomodare, mi sfila il giaccone e mi invita a sedermi su uno sgabello in cucina, dove la penisola sporge verso la zona giorno, a dividere metaforicamente i due ambienti, mi accomodo e dopo aver appeso il mio fardello umido di pioggia, mi raggiunge anche lei.
Sembra siano passati due giorni dall’ultima volta che ci siamo visti, ma io avevo i capelli ancora, lunghi e con la permanente, lei le lentiggini, l’apparecchio ai denti e gli occhiali, adesso io sono rasato, lei ha un sorriso perfetto e credo porti le lenti a contatto
“Allora, cosa ti ha portato da queste parti con questo schifo di tempo?”
“Sai Gio, passavo, dovevo andare al supermercato che avete qui perché gli arrosticini da me non ci sono, e ho colto la palla al balzo, mi ha detto che se ero in zona di mandarti un messaggio, e l’ho fatto!”
“Fatto benissimo, ti va un caffè?”
“Volentieri, se lo bevi anche tu però”
“Certo, io vivo di caffè!”
Quante cose che non so di lei, i tempi della merenda con pane e Nutella sono passati da un bel po’, adesso facciamo le cose da grandi, basta succhi di frutta, caffè e anche più di uno al giorno, basta i giochi di bambini, adesso si parla di cose da grandi, e non di quello che ci piacerebbe fare da grandi ….
Mi ricordo che sognavamo di diventare architetti, medici, avvocati, piloti d’aerei, io anche papa o cantante lirico, lei invece voleva condurre “ok il prezzo è giusto” al posto della Zanicchi, quante ne abbiamo sparate da bambini, bei tempi quelli, peccato crescere ….
“Ehi, sei vivo? Dormi?”
“Scusa Gio, ero sovrapensiero, stavo pensando ai nostri giochi di bambini, quando con mamma e papà venivamo a trovarvi la domenica, pensavo a quello che volevamo diventare, e pensavo a quello che siamo, o quantomeno quello che sono io ... “
Un velo di tristezza mi appare in volto, alla fine non sono diventato niente di quello che sognavo da piccolino, ho tenuto solo la passione per la musica lirica, ma da spettatore però, e sono titolare di un ristorante/pizzeria in un campeggio, d’inverno mi godo la vita, quello che guadagno d’estate me lo spendo in viaggi, oriente su tutti, Thailandia, Malesia, Giappone, Indonesia, ogni anno un mese me lo dedico, tra poco ho gli occhi a mandorla pure io!!!!
Beviamo il caffè e cominciamo a parlare seriamente, ci raccontiamo gli ultimi anni di vita, sapevo a grandi linee quello che le era capitato, la scomparsa dei genitori, un matrimonio piatto, l’arrivo dei bimbi, la scelta di dedicarsi alla famiglia, se penso che voleva spaccare il mondo da piccola, direi che non c’è riuscita, la guardo negli occhi mentre mi parla, lo sguardo non è vivo, un alone di tristezza appare ogni volta che mi guarda, nonostante il sorriso perfetto. Ho sempre avuto una predilezione per lei, avere la stessa età, i suoi genitori erano i miei padrini, ci vedevamo ogni quindici giorni, capitava anche di fare le ferie assieme al mare d’estate, questo fino ai 14 anni, poi non ne ho più voluto sapere di andare in vacanza con i miei genitori, e dopo una prima estate passata a casa, la seguente mi sono rimboccato le maniche e ho cercato il mio primo lavoretto, poi via via a far le stagioni come cameriere, poi come pizzaiolo, poi con qualche sacrificio e una buona dose di coraggio, ho preso in gestione il posto dove ho fatto l’ultima stagione, un anno andato bene, il secondo meglio, e l’occasione di comprare la baracca, il titolare era stanco, voleva ritirarsi, io gli ero entrato nelle grazie e con un prezzaccio, sempre che così si possa dire, abbiamo fatto l’affare. Fortunatamente i turisti tedeschi non mancano e ogni anno porto a casa quanto basta per vivere decentemente, per godermi la vita d’inverno, ed essendo uno scapolone incallito, perdermi via con la prima ragazza che mi capita a tira, questo mi ha creato non qualche problema, anche perché il personale che lavora con me è solo femminile, adoro essere l’unico gallo nel pollaio, cosa volete farci!!!!!
Un po’ alla volta Giorgia mi racconta della sua vita, dall’adolescenza alla maturità, la scuola, i primi amori, le scelte, i dolori,le rinunce, il marito ….
Il tono di voce le si abbassa, assieme allo sguardo, suo marito lavora tanto, un po’ tanto direi, esce la mattina presto e torna alla sera tardi, lei a casa tutto il giorno, sola fino a quando non rientrano i bimbi da scuola, ma sono ancora dei bambini, i discorsi vertono sui cartoni, sui giochi da fare, le manca parlare con un adulto, suo marito quando è a casa e come se non ci fosse, arriva, si lava, mangia e sviene sul divano ….
Che vita è questa mi sono chiesto, ma io che ne so, non ho mai avuto una ragazza per più di due settimane, non ho figli, o almeno credo ….. molti mi reputano fortunato, tu si che non hai pensieri mi dicono, tu si che fai la bella vita, sempre in giro per il mondo, tu si che hai capito come deve andare il mondo, già …..
La sera a letto da solo ci vado io, non i miei amici sposati ….
Boh, non lo so chi ha capito di più, fatto sta che siamo la generazione degli eterni insoddisfatti, non sappiamo mai quello che vogliamo, appena abbiamo una cosa ci stanchiamo subito, ci manca il senso, il valore delle cose per quello che sono, conosciamo solo il prezzo …..
Giorgia mi parla e io sono immerso in questi pensieri, penso a come e a chi sono, questo tuffo indietro di vent’anni mi fa pensare seriamente per la prima volta alla mia vita, sento un calore sulla spalla, scosto la testa per guardare, è lei che si è fatto in piedi e mi ha appoggiato una mano sopra
“Che avrai mai da pensare di così importante che non mi ascolti, eh?”
Tiratina d’orecchi meritata
“Scusa GIo, è che mi stai parlando di quanto la tua vita sia poco vicina ai tuoi desideri, che vorresti una vita come la mia, che non sei felice, io che ho quello che vuoi, mi sento vuoto esattamente come te, perché?”
Se non sono veloce a tenermi, l’impeto che ha messo nell’abbracciarmi, tra poco mi faceva cadere dallo sgabello, un abbraccio forte, una stretta poderosa, non me lo ricordo onestamente l’ultimo abbraccio che ho sentito così forte, sincero, un po’ imbarazzato cerco di ricambiare, le mie braccia passano dietro la sua schiena, la stringo, Dio quanto mi manca il calore della famiglia, la vita da single ha molti pregi, ma anche qualche terribile difetto, e solo quando ti ricapita una cosa del genere, ti accorgi di quanto ti sia mancato tutto questo nella tua vita ….
“Cosa dici, ti fermi a pranzo? Metto su una pasta veloce, ti va?” mi fa lei alzando un attimo la testa guardandomi
“Perché? Che ore sono?”
“Quasi l’una vecchio!”
Cazzo, sono arrivato alle dieci, pensavo di stare una mezz’oretta, il tempo di un caffè, ma quanto parlano ste donne????
“Va bene Gio, non ho niente in programma oggi, mi fermo volentieri, fai una cosa semplice, che non voglio disturbare”
“Ma va, per una volta che posso fare qualcosa di diverso dalla pasta al pomodoro, dai siediti in divano che metto su qualcosa di buono!!!”
Mia mamma mi ha sempre detto che la zia era una gran cuoca, onestamente non me lo ricordo, sono passati parecchi anni, ma se Giorgia ha preso dalla mamma, con molta probabilità mangerò decisamente bene oggi!!!!
Mi siedo in divano nel mentre che Giorgia inizia a padellare qualcosa, la tv in sottofondo mi propina una brutta notizia dietro l’altro, quelle rare volte che mi soffermo a guardarla, mi rendo sempre più conto del perché non la guardo mai. Giro lo sguardo verso la cucina, e questo era meglio non farlo, Giorgia chinata a cercare una pentola era meglio se non la vedevo,merda!!!!
I Leggins, come i bambini, dicono sempre la verità, e aggiungo che la verità di mia cugina è tanta, proprio non me la ricordavo così, una splendida quarantenne, il primo pensiero è come ha fatto a fare i bambini, li avrà presi al supermercato sicuramente, due gambe e un sedere così non hanno fatto figli, è impossibile!!!!
Non avevo notato le sue gambe quando sono entrato, e nemmeno il resto, il maglione largo nascondeva bene alla mia vista tutto quel ben di Dio
“Ehi, ci sei? Che guardi?”
“Ehm, scusa, non volevo, è che boh, mi sono girato un attimo, tu eri, io stavo, la tv era …. “
“Come se non mi avessi mai vista nuda, dai scemo, vieni a tavola che è pronto!”
Certo che ti ho vista nuda, a dieci anni però!!!!!
Mi siedo a tavola un po’ imbarazzato, è sparito anche il maglione adesso, una maglietta nera aderente le mette in risalto il seno, la movenza delle sue mani mi distrae, quando prende il bicchiere me la immagino con il mio pene in mano, se lo porta alle labbra, le appoggia, socchiude pian piano e un po’ alla volta mi fa entrare nella sua bocca …..
Cerco di scacciare subito questo pensiero, certo che se solo bere un sorso d’acqua mi fa questo effetto, ben messo sono!!!!!
Giorgia ha fatto la carbonara, neanche sapesse che è il mio primo preferito, e vederla arrotolare gli spaghetti con la forchetta, portarli alla bocca, scatta il pensiero, il mio pene che si avvicina, la sua bocca che si apre, la lingua che accoglie il mio glande, lo accarezza, roteando, la saliva mi fa venire i brividi, la parte sensibile, come la sfiori un brivido mi prende la schiena ….
“Ohhh ma che hai oggi? Va bene che sono anni che non ci vediamo, ma mi sembri un po’ assente, preferivi tornare a casa?”
“Ma che dici Gio, non lo pensare nemmeno, ti chiedo scusa, è che ….. “
“ Che?”
“Che …… “
“Dai, sputa il rospo, mi fai preoccupare”
“Gio, non so come dirtelo, mi vergogno, sei mia cugina, è che ….. ecco …. Diciamo che …. “
Un sorriso le si apre in viso, le sorridono anche gli occhi adesso a differenza di prima, sono in seria difficoltà adesso, non che prima …..
“Diciamo che?” il suo tono da gatta mi fa andare via di testa!!!
“Diciamo che …… mi distrai, ecco, te l’ho detto!!!! Prima ti metti a novanta, poi il bicchiere, poi gli spaghetti, adesso …. “
“Certo che sei deficiente, e forte anche, ma ti agiti perché bevo un po’ d’acqua?”
“Ehm….si…..”
Adesso mi sono giocato la cugina
E’ stato il primo pensiero
Mi sbagliavo?
Si, decisamente anche!!!
Giorgia si alza, si avvicina, mi fa scostare un po’ la sedia, si siede sulle mie gambe, me getta le braccia al collo, mi sfiora le labbra, io non capisco più niente, il mio pene invece, lui si che capisce, e come i bambini e i Leggins, non mente mai, ha voglia, è in piena erezione, la sua gamba destra preme contro, avverto un leggero movimento, la sento accarezzare, mi sento esplodere, i bacini si fanno più frequenti, più insistenti, più audaci, le mie mani salpano verso il suo mare, inizio ad accarezzarle la schiena, sento che non ha il reggiseno, sento i suoi sedi duri premere contro di me, devo dire che Madre Natura l’ha fatta veramente bene, la bacio con passione, inconsciamente aspettavo questo momento fin da bambino senza saperlo credo, l’ho sempre vista come compagna di giochi, alla fine anche questo per me è un gioco, il bel gioco del sesso, solo che la mia compagna di giochi adesso è mia cugina, non più una sconosciuta …..
I freni cominciano ad allentarsi, le mani scivolano giù, tanto le mie quanto le sue, sento una stretta al mio membro, la sua mano stringe, sente la mia consistenza, sente la mia voglia, che è tanta, la faccio alzare, la porto velocemente sul divano, la spoglio con avidità, la guardo nella sua bellezza, non ha nemmeno le mutandine, completamente depilata, la carnagione abbronzata il giusto, Giorgia scosta un po’ le gambe, mi avvicino e la bacio li, dove la mia lingua trova un lago di piacere, il suo sapore è dolce, caldo, piacevole, le labbra si scostano, la mia lingua si insinua nel suo io più intimo, la sento sussultare, ritorno sul clitoride, li comincia a perdere la ragione, con la mano la tocco, mi bagno le dita, con l’indice entro, senza fatica, scivolo nel paradiso, le metto un altro dito, inizio a muovermi, continuo a baciarla, a leccarla, le soffio dolcemente e questo la fa impazzire, la sento irrigidirsi, le gambe mi stringono la testa, la sento vibrare, una mano mi scosta la testa, mi chiede silenziosamente una piccola pausa, il tempo di alzarsi e spogliarmi, mi spinge sul divano, mi allarga le ginocchia, lei si china, mi lascio fare, adoro mentre la donna si prende il mio pene in bocca e mi guarda, e neanche lo sapesse, Giorgia fa così, inginocchiata davanti a me mi guarda, il sorriso stampato sul viso, la lingua che spunta e che si avvicina, sento un calore ardere intorno al mio glande, la sua bocca si è impossessata di me, la testa si muove su e giù, ogni tanto mi lancia un’occhiata, complice, vogliosa, mi fa impazzire tutto questo!!!!
Sente che sto per cedere, mi lascia li, si scosta per farsi ammirare, è davvero uno spettacolo per gli occhi, sono eccitato all’ennesima potenza, mi fa cenno di seguirla, mi alzo dal divano, lei si dirige verso la cucina, mi da le spalle, si piega, appoggia i gomiti sul bancone, inarca la schiena, lo spettacolo che mi si presenta non ha parole per essere descritto, non me ne rendo nemmeno conto che sono già dentro di lei,la sua patatina mi accoglie come fossi un vecchio e caro amico, i suoi umori mi rendono una sensazione di “casa”, non ricordo di aver mai provato un piacere simile, sto godendo, nel vero senso del termine, lascio cadere, perché la tentazione è forte, un po’ di saliva che va a cadere giusto sopra il suo buchetto, un altro po’, con le dita l’accarezzo, gioco col suo culetto, sento che non le dispiace, un dito entra facilmente, inizio a spingere anche li dietro, una specie di doppia penetrazione, lei contorce, mi spinge contro il sedere, mi vuole, mi fa andare via di testa, ogni movimento sento di entrare sempre di più, mi sento il più bravo degli amanti, ho la virilità di un toro in questo momento, mi sento onnipotente, io sono colui che la fa Godere, lei è la donna che mi sta dando quello che ho sempre cercato invano, mi sfilo giusto in tempo, le vengo sulla schiena, il suo piacere ha trasformato il mio in un fiume di sperma, mi tremano forte le gambe, mi devo appoggiare, mi gira la testa, forte forte, non ci credo ancora ……
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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